25 giugno 2010

A Catania non c'è la crisi. Anzi si!

Stamattina studiavo in un'aula all'università quando dei ragazzi cominciano a distribuire per l'ennesima volta dei volantini per pubblicizzare un ballo di fine anno che si terrà stasera a Catania dedicato a tutti gli universitari.
Si tratta di una cattiva imitazione dei balli di fine anno basati su modelli anglosassoni con qualche modifica.
Ad esempio il servizio limousine su richiesta al solo prezzo di 20 euro!
Dopo aver letto che durante la serata sarebbero addirittura stati nominati il re e la reginetta del ballo una risatina era inevitabile. Festa rispettabilissima ma non rientra nei miei gusti, tutto qui.
Su Facebook però, cresce velocissimamente un gruppo di protesta per boicottare il ballo.
A quanto pare infatti la serata universitaria sembra essere finanziata dall'ateneo catanese (quindi dalle tasse degli studenti) e organizzato dalle associazioni CASR (comitato attività sportive e ricreative) e CUS Catania.
Gli studenti sono incazzati neri! Molti di loro si trovano in una situazione di precarietà dei servizi accademici (carenza di laboratori, assenza di personale, ecc.) e non ci stanno a veder utilizzati i propri soldi per delle feste che evidentemente assorbono un certo budget. Tra l'altro in un momento dove l'ateneo catanese soffre tantissimo per i tagli dei fondi per cui sono addirittura state aumentate le tasse dell'anno prossimo.
Si fa la fame, si rischia di sospendere dei corsi e gli studenti faticano a pagare le loro quote. Ma qualcuno ha pensato che un ballo di fine anno sarebbe stato perfetto per distogliere l'attenzione dai problemi più seri. A quanto pare non è stato così!

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