28 febbraio 2011

Arrestare i bambini

Un bambino di 11 anni di nome Islam, viene arrestato dalle forze dell'ordine israeliane in Cisgiordania, territorio occupato da Israele. Il motivo principale, secondo alcuni pacifisti, sta nel indurre il fratello di 14 anni, Kareem (in questo modo sotto forte pressione psicologica per l'arresto del fratello undicenne) a rilasciare false dichiarazioni che permetterebbero l'arresto di alcuni abitanti del villaggio di Nabi Saleh, luogo dov'è avvenuto l'arresto.
La scena è straziante. La madre vede suo figlio trascinato dentro un cellulare. Il tutto contornato dalle maniere aggressive e noncuranti delle Guardie di Frontiera.



Lo stratagemma israeliano ha funzionato e il bimbo undicenne è stato rilasciato dopo 5 ore sotto autorizzazioni di alcuni ufficiali mentre il quattordicenne Kareem è stato detenuto con l'accusa di "lancio di sassi" ad una manifestazione.
Secondo Joseph Dana, una delle voci più autorevoli nel raccontare il conflitto israelo-palestinese, nell'ultimo mese sono stati arrestati altri 6 bambini. Aggiunge inoltre che questo tipo di violenze servono non solo a soffocare le proteste contro l'occupazione israeliana ma anche a lasciare una profonda ferita psicologica alle future generazioni del luogo.
Infatti poco prima dell'arresto del bimbo undicenne, le autorità israeliane avevano effettuato un raid notturno nel villaggio e nella sua stessa casa, fotografando e identificando tutti, soprattutto i bambini. Lo scopo sembrerebbe essere quello di individuare quelli più sensibili alle torture psicologiche in modo da obbligare i parenti a non protestare.
I bambini vengono portati in un aula, bendati, senza avvocato e senza nessun parente.
Qui in basso il video in due parti dell'incursione a casa di Kareem.




Vedi anche




Nessun commento:

Posta un commento