4 maggio 2010

Facebook e twitter vade retro!

C'è chi li considera strumenti del male e chi invece crede che possano servire molto per la condivisione di ogni sorta di informazione. La seconda teoria però non è affatto contemplata dall'ateneo catanese.

Da qualche anno l'università di Catania ha attivato il servizio internet wireless gratuito per tutti gli studenti e docenti che dopo un'opportuna registrazione sono "liberi" di utilizzare internet a loro piacimento.
Un tentativo d'innovazione lodevole (finalmente) considerata la penosa situazione della diffusione della banda larga nel palinsesto italiano.
Da qualche giorno però la direzione amministrativa dell'ateneo ha creduto bene di cominciare la sua politica di sensibilizzazione per un corretto utilizzo della rete. Perchè ci vuole bene! Una sorta di mamma che ci coccola e ci educa (infatti ci tiene d'occhio tutto il tempo dato che per poterci collegare dobbiamo inserire il codice fiscale e pin del libretto universitario, quando si dice la privacy!).
Tornando a noi, ecco allora che ieri provo a collegarmi su Facebook. Così, tanto per vedere cosa succede in giro dato che sono registrato per la maggior parte a gruppi di informazione.
Ma invece della solita e un pò antipatica homepage blu ecco cosa compare sullo schermo del mio HP:
ERROR
L'URL Richiesto e' stato filtrato come da nota della D.A. Prot.30797/I/5

Non è difficile capire che in una società dell'informazione i social network costituiscono ormai un ingrediente  importante della grande torta comunicativa. Ma questo non basta per la direzione amministrativa che decide di bloccare diversi social network come Myspace, Netlog, Facebook, Twitter per intervenire contro "l'uso improprio di rete e computer di ateneo" circa un mese dopo la pubblicazione di un'interessante circolare targata Lucio Maggio, il che mi stupisce ancora di più dato che si tratta di un docente di informatica giuridica.
Bisognerebbe spiegare che Facebook o Twitter non sono il male assoluto.

E' piuttosto triste assistere a gesti simili soprattutto in ambiente d'ateneo che si suppone colto. Se l'obiettivo era impedire ai singoli docenti di distrarsi...beh, credo non sia stato centrato. Perchè "punire" anche (o soprattutto) gli studenti? E perchè proprio i social network? Bloccare dei siti del genere piuttosto che dei porno non è sicuramente opera di geni dell'informatica! Ma va bene lo stesso, almeno così sono sempre più consapevole che le tasse universitarie sono "ben" utilizzate per partorire queste idee!
In ogni caso esiste il proxy e il blocco è facilmente aggirabile. Basta scaricare gratis Hotspot Shied a questo link. Installare il software e il gioco è fatto.

Leggi anche l'articolo di Step1

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4 commenti:

  1. Che tristi i luoghi comuni anche al giorno d'oggi..mi sa che ci dominano proprio perchè questa gente, anzi gentaglia come direbbe il mio maestro Serafino Massoni, ha paura di informarsi.
    Se lo facesse, noterebbe che ogni sito può distrarre: basta andare su libero.it o su qualsiasi portale o sito di quotidiano..

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  2. ahaha..quel giorno c'era una facoltà nel panico!!
    Comunque la nostra università non è altro che la riproduzione nel suo piccolo contesto di una società ancora ben lontana dal capire quelle che sono le potenzialità del web 2.0 e della portata che sta assumendo..

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  3. ti dispiacerà sentirtelo dire ma secondo me hanno fatto proprio bene se davvero era per informarti ci sono milioni di siti e blog dove informarisi su milioni di cose. facebook e i social network non sono il male assoluto ma lo stanno diventando (ho 19 anni e non 70 ) ma fidati vengono usati male, chi sta dietro facebook sa che viene usato male e ne è contento e informatevi sempre su chi tiene i fili dall'alto ... internet non significa facebook imparatelo!se ogni persona non si fa trascinare da certe cose nessuno governerebbe le masse. VI EDUCA BENE MOLTO BENE LA VOSTRA CARA UNIVERSITA'

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  4. "chi sta dietro facebook" "i fili dall'alto" "governare le masse", mi sa che ci siamo persi un pochettino. Parlavo di un semplice filtro che ti impedisce di tenerti aggiornato con i contatti che possono essere anche fonti autorevoli di notizie o perchè no, professori e studenti di altre università. Di certo l'identità è conosciuta, a differenza di qualcun'altro...

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