5 settembre 2010

Questa si che è una contestazione!

Da giorni politologi e giornalisti sfoggiano le loro abilità linguistiche tra i commenti dei post dei vari blog. Elaborano teorie e ipotesi per spiegare il perchè delle contestazioni a Dell'Utri prima e dei fischi a Marini poi. Si chiedono se sia legittimo protestare contro un senatore della repubblica che nonostante sia stata accertata dalla magistratura la sostanza dei suoi rapporti con la mafia non ne vuole sapere di farsi da parte per lasciare spazio ad un onesto.
Allo stesso tempo si domandano "come è possibile che gli elettori del PD contestino un suo senatore ed applaudino Di Pietro soprattutto nell'istante in cui l'ex magistrato formula la seguente frase  "il primo punto del nostro programma è: le persone condannate non si possono candidare, punto! Boom, e scoppia il finimondo! Ma forse dovrebbero fare come suggerisce Fassino: "a chi ha urlato vorrei rivolgere un invito: provate ad ascoltare". Magari per altri 15 anni!
La gente applaude? Allora è retorica e demagogia. Contesta? Non rispetta la libertà altrui!
Quindi il messaggio che arriva dal mondo intellettuale è che questo è avverso alle contestazioni. Se così si possono chiamare! Eh si perchè signori le nostre sono semplici alzate di voce, di solito senza megafono, che quando va bene bucano lo spesso strato dell'informazione nazionale.
Rispetto ai soprusi della politica italiana sui cittadini costantemente avvelenati da dibattiti politici puerili, queste semplici urla non sono nulla. Schiocchezze.
Tony Blair nel giorno della presentazione del suo libro (un'autobiografia di governo) ha trovato più di duecento dimostranti ad aspettarlo. "Hey tony, quanti bambini hai ucciso" "c'è sangue nelle tue mani" urlavano tirandogli uova, scarpe e buttandosi a terra riferendosi alla partecipazione inglese all'invasione dell'Iraq nel 2003 che ha portato all'uccisione di tanti bambini. Tre protestanti sono stati arrestati, altri identificati. C'hanno messo la faccia per qualcosa di importante che è successo al di fuori del proprio territorio. Se sapessero che qui da noi i senatori dicono "io faccio politica per non andare in galera, mica sono scemo" (quiz, indovina la citazione!) scommetto che scenderebbero da noi per compassione.
Insomma, that's a fucking protest!


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