20 settembre 2009

Santanchè aggredita. Voleva esportare democrazia

Cosa non si fa per propaganda politica!
Oggi Daniela Santanchè è andata a protestare contro le donne in burka a Milano davanti la fabbrica del vapore dove si festeggia la fine del Ramadan. Lei e il suo gruppo di sostenitori erano massicciamente scortati da poliziotti e bodyguards, il che però non ha evitato que la Santanchè ricevesse un bel pugno in faccia. Già, perchè il leader di Movimento per l'Italia aveva come obiettivo "ufficiale" quello di non fare entrare le donne col Burka all'interno dell'istituto in questione.
Addirittura secondo alcune donne avrebbe tentato di strappare dalla testa il velo contrariamente alla loro volontà. E' come se vedendo un padre francescano in giro gli strappo tutto perchè ritengo che non sia "non è un simbolo di libertà".
Ovviamente la notizia sta facendo il giro dei giornali. Generalmente troviamo i seguenti titoli:
Repubblica Manifestazione contro il burka, picchiata Daniela Santanchè
Corriere della Sera: Milano, Santanchè accusa: aggredita
Libero: Santanchè, aggredita mentre manifestavo contro il burka.
Dei titoli "normali".
Ma mai, mai mi sarei aspettato di trovare un articolo del TGcom che titola come segue:
TGcom: Santanchè, 20 giorni di prognosi.
Porca miseria, quindi gravissime condizioni.
Come no? Ma certo, molto molto gravi. Infatti se leggiamo bene l'articoletto che non spiega per niente la schifosa protesta santancheriana contro la libera espressione di una religione notiamo i dettagli della cartella clinica: contusione all'emitorace sinistro e una contrattura alla muscolatura-latero cervicale.
La Santanchè purtroppo quest'anno non ha una bella poltrona da ministro e le rode. L'unica cosa che può fare è acquisire visibilità con queste pratiche scorrette.
Le donne indossano il Burka per una religione che va rispettata come la nostra e le altre ancora! Non si può dire che il Burka non è simbolo di libertà. Lei parla di violenza sulle donne, ma la signora dovrebbe sapere che la violenza più diffusa perpetrata sulla donna avviene all'interno delle mura domestiche. Combatta quella allora! Prima di mettere di nuovo le mani su una donna col velo o senza ci pensi due volte!
Aggiornamento: altro titolo favoloso targato Il Giornale: per celebrare il Ramadan picchiano la Santanché.
No comment!


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4 commenti:

  1. non c'è nulla da fare
    la nostra aggiustizia è in mano a taluni giudici colorati sappiamo cos'è! Vedesi le sentenze sui clandestini e prostitute!
    dovremmo - TUTTI - per solidarietà con la nostra Santanchè dimostrare ... diventando mussulmane, andiamo in giro per 3 - 4 giorni travisati con passamontagna, caschi, veli ed altro.
    Vedremo poi i giudici cosa faranno.... a noi italioti

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  2. Non so gli altri ma sinceramente non ho capito un fico secco del tuo commento anonimo. Poi quali caschi e passamontagna? Ti prego, non mi dire che li paragoni al burka!

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  3. mi scuso,
    pensavo sapessi della legge a cui si riferisce la Santanchè;
    la L. 152/1975, che è suscettibile di interpretazione, in particolare all'ART.5. che recita:

    È VIETATO PRENDERE PARTE A PUBBLICHE MANIFESTAZIONI, SVOLGENTISI IN LUOGO PUBBLICO O APERTO AL PUBBLICO,FACENDO USO DI CASCHI PROTETTIVI O CON IL VOLTO IN TUTTO O IN PARTE COPERTO MEDIANTE L'IMPIEGO DI QUALUNQUE MEZZO ATTO A RENDERE DIFFICOLTOSO IL RICONOSCIMENTO DELLA PERSONA.
    IL CONTRAVVENTORE È PUNITO CON L'ARRESTO DA UNO A SEI MESI E CON L'AMMENDA DA LIRE CINQUANTAMILA A LIRE DUECENTOMILA."
    Come si vede l'articolo 5 si riferisce a manifestazioni pubbliche, mentre il volto coperto in città da parte di donne islamiche od altro non è,
    assurdamente,
    contemplato da nessuna norma.
    Secondo me il legislatore deve intervenire nuovamente con una legge che espressamente faccia divieto, per qualsiasi motivo, ad andare in luoghi pubblici o aperti al pubblico a volto coperto, fatti salvi, con precise autorizzazioni, vedi - le feste di carnevale.

    Quindi, prospettavo il fatto:

    se da domani provassimo ad andare in giro con passamontagna, caschi, veli ed altro, e cercheremmo di entrare in un edificio pubblico, ministero, banca o aeroporto - vestiti in tali condizioni o indossando un burka,
    mostrando magari un documento dove c'è regolarmente la foto ... col burka!- tutti luoghi non previsti dalla legge, sarei curioso di vedere cosa farebbe la polizia, la sicurezza aeroportuale ecc.

    Taluni giudici colorati (quelli compassionevoli con i clandestini e le mignotte) sicuramente emetterebbero verso di noi immediate sanzioni
    anche se non espressamente previste dalla legge, alludendo alla necesità/obbligo dell'identificazione del soggetto in questi momenti particolari per la sicurezza pubblica.
    kiaro?

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  4. Decisamente molto più esplicito ed esaustivo. Ti ringrazio per la spiegazione.
    Tuttavia non sono d'accordo. Come ben dici la 152 è soggetta ad interpretazioni. Ma qui non voglio sottolineare l'aspetto giuridico della cosa piuttosto quello politico-religioso. La Santanchè per manifestare avrebbe fatto meglio a proporre una soluzione alle autorità competenti e non protestare contro coloro che semplicemente tentano di professare la propria religione. Volevo anche sottolineare l'ovvietà della mancanza di priorità della cosa.
    Inoltre nelle eccezioni in cui il volto potrà essere coperto può entrarvi anche quella del burqa?
    P.S.l'espressione giudici colorati suona male, ma proprio male male!

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