9 aprile 2010

Bambini "insolventi" a pane e acqua. E' questione di modi!

Recentemente il sindaco leghista Milena Cecchetto del comune di Montecchio Maggiore (Vicenza) ha deciso di mettere a pane e acqua nove bambini (7 stranieri e 2 italiani) perchè i loro genitori non avevano pagato la retta della mensa delle scuola materna Piaget e la elementare Manzoni. Le richieste da parte delle autorità scolastiche ai genitori sono state molte anche con il metodo della consegna della raccomandata personalmente effettuata dai vigili urbani. Ma questo non è servito. Ci sono casi in cui la retta non veniva pagata da più di un anno.

E' questo un buon motivo per mettere i bambini a pane e aqua? Qual è stata la loro colpa se non quella di essere figli di genitori che non possono pagare in un determinato momento un quota per mangiare (non per un lusso, ma per mangiare).

Di certo c'è che la scelta del sindaco di far trovare un piatto con un panino e un bicchiere d'acqua ai bambini "insolventi" è stata sicuramente oltraggiosa per la dignità dei bambini. Chiaramente però la notizia è passata un pò in sordina dato che il comune è amministrato dalla coalizione Lega/Pdl. Almeno fin quando annozero nella puntata di ieri non ne ha ridato nuovo slancio con la testimonianza di una delle mamme che si è trovata in una situazione simile. (minuto 5:15)



Una risposta molto forte all'operato della leghista Milena Cecchetto è stata proprio quella di tutti gli altri bambini della mensa. I bambini "in regola" infatti, sotto esplicito suggerimento delle insegnanti, hanno diviso il loro pasto con quelli che tutto d'un tratto (magari ansiosi di andare a mangiare come di solito si è a quell'età) si sono trovati un panino striminzito.
Una cosa simile è stata fatto dal sindaco Oscar Lancini (anche lui leghista) del comune di Adro (Brescia) che ha addirittura imposto che 40 bambini non entrassero in mensa durante il pasto.
Non oso immaginare le facce di quei bambini, ma posso immaginare i pensieri di persone menefreghiste ed egoiste come gli autori di articoli de "Il Giornale" che mettono in evidenza la parte nera della nostra Italia. Quella che tratta il diverso come un diverso, quella del rispetto dell'impostata gerarchia sociale.

Come può un articolo di un quotidiano nazionale accuratamente firmato "di Redazione"  (a prescindere dal fatto che sia di Berlusconi e quindi non obiettivo sull'azione politica della sua coalizione) descrivere tutto ciò come qualcosa che sa di "battaglia elettorale e di burocrazia esasperata"? O ancora peggio quello targato Paolo Granzotto che titola "Ha ragione il sindaco leghista, chi non paga non va in mensa".
A questo punto mi vien da ribattere che è una questione di modi. Ridurre così drasticamente il servizio mensa per i figli di insolventi non serve a danneggiare i genitori, cioè gli insolventi ma i figli che nulla hanno a che vedere con la causa. E' sempre una questione di sensibilità.
Il sindaco continua a sostenere che "le regole sono valide per tutti". Frase che dovremmo scolpire ovunque, ma sappiamo già che ci saranno sempre, soprattutto in politica coloro che le leggi le fanno apposta perchè possa venir loro facile rispettarle. E sapete già di chi parlo!

Aggiornamento: Oscar Lancini non è nuovo di queste "birichinate". Spulciando a fondo il suo operato politico sono venuto a sapere grazie ad un articolo di Nunzia Vallini nell'archivio del Corriere della Sera che nel 2006 assegnava un bonus di 500 euro ai vigili per ogni clandestino fermato e accompagnato in questura per un massimo di 2000 euro l'anno. Qualcuno ha osato definirla taglia (sbagliato?). Ma non è tutto. Ha anche sottoscritto un "bonus" di 50 euro "per ogni blitz di polizia che si sarebbe concluso con la certificazione del sovraffollamento di un'abitazione". "La legge Bossi-Fini" dice il sindaco Oscar "noi ad Adro l'applichiamo così." Una sorta di New Far West!

Vedi anche




1 commento: