14 aprile 2010

Signori, arriva un'iniezione d'umanità! O quasi!

Qualche giorno fa si discuteva sul triste episodio dei bambini insolventi lasciati a pane e acqua. Oggi cari signori pare che ci sia ancora speranza per questa Italia che sembra arrancare sempre più per spirito di collettività.
Un'imprenditore bresciano, precisamente di Adro (il comune della decisione "incriminata") ha deciso di saldare il debito di tutte le famiglie insolventi con la mensa della scuola. Più precisamente il debito ammontava a 9.900 euro e proprio due giorni fa è arrivato in cassa un bonifico da 10.000 euro.
Al gesto del pagamento ha fatto seguito anche una lettera, o meglio una super-provocazione che urla "Io non ci sto!".
Un imprenditore con un cuore, non il classico capitalista avido sempre desideroso di mettere su soldi senza neanche avere uno scopo.
L'imprenditore è voluto restare anonimo, un gesto ancora più grande di quello del versamento di denaro.
Avrebbe potuto essere sotto i riflettori per così tanta "benevolenza" eppure non lo ha fatto.
Nella lettera pare copiare le parole d'indignazione degli italiani di questi giorni «Ma dov'è il segretario del partito per cui ho votato e che si vuole chiamare 'partito dell' amore?'. Ma dove sono i leader di quella Lega che vuole candidarsi a guidare l'Italia? Ma dove sono i consiglieri e gli assessori di Adro? Che ci diano le dichiarazioni dei redditi loro e delle loro famiglie negli ultimi 10 anni. Non vorrei che il loro reddito (o tenore di vita) venga dalle tasse del papà di uno di questi bambini che lavora in fonderia per 1.200 euro al mese (regolari)»
Una botta per la politica locale che si è vista rimproverata da uno che ha sfamato i bambini in una mensa assistita dal comune di Adro, incapace di tappare un buco di 9900 euro e autore di una deplorevole azione come quella di lasciare i bambini a pane e acqua per dare un segnale ai genitori!
Ma anche in questa storia a finto-lieto fine troviamo una nota negativa.
I genitori di tutti gli altri bimbi non ci stanno neanche loro. Ovvero non hanno provato emozione per rivedere il piatto dei bimbi di nuovo pieno, non si sentono di ringraziare l'imprenditore anonimo. Assolutamente!
Dopo aver saputo del pagamento misterioso si sono riuniti davanti l'entrata della scuola e hanno protestato a più non posso, come se si trattasse di un diritto calpestato.
Chi spiega ai signori che non si tratta di un lusso ma di CIBO, sopravvivenza, dignità?
Per stare tranquilli e sereni cosa dovrebbero fare gli insolventi? Morire?


Aggiornamento: svelata l'identità dell'imprenditore, si chiama Silvano Lancini (nessuna parentela con il sindaco Lancini). Era un insegnante e adesso è amministratore delegato di una società di sistemi informatici. Qui la sua lettera per intero.

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2 commenti:

  1. Sicuramente sui figli non devono ricadere le colpe dei genitori, però è anche vero che questa è un'indicazione e non una legge.
    Quindi, purtroppo, se non paghi un servizio non ne usufruirai..
    Il sindaco del 2° comune per un pò di tempo ha aiutato quelle famiglie, ora ha smesso ed è scoppiato il caso. Si dovrebbe parlare anche dei crediti che le scuole hanno verso le famiglie..

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  2. Concordo! Io sono solo contrario alle modalità con cui è stato interrotto il servizio. Credo sia alquanto degradante!

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