29 agosto 2010

"Io sono Libero"

"Caro estortore, volevo avvertirla di risparmiare le telefonate dal tono minaccioso e le spese per l'acquisto di micce, bombe e proiettili in quanto non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia" Lettera di Libero Grassi al Giornale di Sicilia il 10/01/1991

19 anni fa un proiettile al torace e due alla testa lo hanno azzittito tra l'indifferenza del mondo politico.
Il primo imprenditore siciliano in assoluto ad aver denunciato il racket del pizzo.
In una città come Palermo, dove a quei tempi si stimava che gli esercizi commerciali paganti il pizzo ammontassero al *90% (fonte Giuseppe Fava) deve aver scaturito un certo effetto! La classica tecnica del colpirne uno per educarne cento adottata dalla mafia non ha mai funzionato così bene se non sul suolo siciliano, perfetto per conquiste e sottomissioni.
Il Fatto Quotidiano ricorda Libero Grassi sottolineando una sua frase che mi ha colpito moltissimo: "c'è un primato superiore a quello della politica, quello della qualità del consenso". Ovvero da chi è composto. Non importa avere la grossa fetta degli italiani che stanno con te ma piuttosto che tipo di italiani sono! Avere un consenso fatto da persone mafiose porta ad un governo mafioso così come prendere voti da persone che votano tanto per votare porta ad avere un governo mediocre.
Sembra essere la legge su cui si basa il Pdl. Non voglio essere ripetitivo, retorico o cattivo ma è inutile girarci intorno, leggendo la politica berlusconiana ti guardi intorno e capisci chi ha votato per il "partito dell'amore": diciottenni completamente ignoranti del mondo politico, aspiranti veline, industriali con qualche scheletro nell'armadio e anziani cattolici indottrinati dal Vaticano. E' indubbio che il PDL abbia la maggioranza ma non vuol dire niente (anche nel Fascismo il duce aveva "consenso") ciò che importa è capire da chi diavolo è composto quella fetta di popolazione. Una volta che l'Italia sarà governata da un partito pienamente votato da persone oneste e conoscitori delle sue idee allora potremmo definirci liberi, proprio come Grassi.


*Il rapporto Sos Impresa del 2009 fissa al triste 80% le vittime del pizzo a Catania e Palermo (dati a pag 18)


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