8 giugno 2010

"The fucking truth"- L'intelligence americana scova la talpa di Wikileaks

Ricordate il video Collateral Murder? Quello dove 12 persone (tra cui due giornalisti di Reuters) vengono ammazzati a Baghdad dagli americani come se fosse un videogioco?
Difficile dimenticarlo!
Il video decriptato era stato postato da Wikileaks e in poche ore si diffuse a macchia d'olio facendo indignare la gente sensibile e godere i fanatici di guerra. I responsabili di Wikileaks non vollero, giustamente, rivelare la fonte.
Adesso però la "talpa" è spuntata fuori. Si tratta di Bradley Manning, un militare di 22 anni attualmente in stato di arresto a Baghdad che, oltre a Collateral Murder avrebbe passato a Wikileaks anche altra roba, di quella tosta: il video di un raid aereo in Afghanistan del 2009, un rapporto militare che pianifica la distruzione di Wikileaks considerata una minaccia (per i curiosoni qui il pdf molto suggestivo!) e un documento contenente 260.000 collegamenti tra diplomatici statunitensi che Manning considera "relativi ad atteggiamenti politici criminali". Di quest'ultimo documento, forse il più "potente", non si hanno molte notizie, wikileaks ne aveva rilasciato uno relativo ad un incontro, a quanto pare privato, tra membri dell'ambasciata americana e il governatore dell'Islanda.
"Hillary Clinton e migliaia di altri diplomatici nel mondo avranno un attacco di cuore quando una mattina si sveglieranno e scopriranno che il pubblico mondiale ha accesso ad un file delle loro conversazioni" aveva dichiarato il militare ventiduenne che poco tempo prima si era confidato in internet con un ex-hacker di nome Lamo.
Manning chattava molto con Lamo e un giorno avrebbe esordito con la seguente frase: "Se tu avessi accesso ad una rete segreta per 14 ore al giorno, 7 giorni su 7, per 8 mesi cosa faresti?".
Ecco allora che Lamo dopo aver riflettuto a lungo decide di denunciarlo: "...non lo avrei fatto se non ci fossero state vite in pericolo. I file di Manning mettono in pericolo la sicurezza nazionale americana...".
Manning fino a poco prima di essere arrestato, tentava di raccogliere quante più informazioni possibili e secondo quanto riportato dal registro log della sua chat con Lamo i files contenevano "...terrible things, awful things..." ed è stato proprio il video delle morti dei civili a Baghdad ad averlo spinto a "fare la cosa giusta".


Si tratta di una di quelle situazioni dove è difficile esprimersi: se sia meglio tutelare la sicurezza nazionale di una potenza enorme come gli Stati Uniti o diffondere a tutti i costi la "fottuta verità".
Di certo c'è che io devo un grazie a questo ragazzo, non avrei mai potuto conoscere la realtà di quei 12 morti assassinati brutalmente, tra l'altro alcuni mentre cercavano di salvare dei moribondi.
Forse non era Manning il solo da arrestare!


(di seguito un paio di fotogrammi che ho preso dal video)
Uno dei primi colpi dall'elicottero in volo su dei civili, tra cui due fotografi con una macchina fotografica in mano che viene scambiata dai militari per un'arma.
Un soldato ha bisogno di un motivo per sparare "tutto ciò che devi fare è prendere un'arma..."
Il militare freme nella speranza di ottenere l'autorizzazione a sparare: "forza, facci sparare". Nel furgone ci sono dei bambini.
Mentre le persone cercano di recuperare i corpi e di aiutare qualche sopravvissuto vengono ingaggiati dall'elicottero in volo. Poi arriva l'autorizzazione e partono i colpi dal mitragliatore.
In basso riposto il video (molto crudo) per coloro che lo vogliano vedere per intero.


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1 commento:

  1. Ehhh, vedi la propaganda?
    Al primo posto viene la sicurezza nazionale e la sua imprescindibile censura e al secondo, anzi in nessun posto, la sicurezza della gente che vive nei luoghi dei "nostri" nemici, dove per nostri si intendono i loro di nemici, quelli delle elite che ci comandano.
    Noi, per la gente a casa che vive tutto come un film, siamo sempre i buoni, sì sì, peccato nessuno parli mai dei finanziamenti degli USA a gruppi terroristi e fascisti in Sud-America, ad esempio, meglio parlare di pericoli inesistenti per giustificare le nostre azioni criminali, più di quelle dei criminali che si vuole combattere.

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